ns-serif; font-size: 12px; line-height: 12.2880001068115px;"> *I SERVIZI SEGRETI MILITARI ITALIANI DEVONO ACCERTARE PERCHE' LA GERMANIA HA MANDATO IN ITALIA AUTO TAROCCATE FORD CON LE "FATTURE" INCORPORATE E RAFFORZATE CON DELLE LETTERE AI MALCAPITATI COMPRATORI ITALIANI, SPEDITE DALL'INGHILTERRA* A TAL PROPOSITO OCCORRE ARRESTARE L'AVVOCATO CARMINE BIASIELLO E L'AVVOCATO D'APPOLLONIO NICANDRO SPALLAGGIATI DA 22 CARABINIERI RUBARONO DALLA NOSTRA ABITAZIONE DI VENAFRO MOLISE ITALIA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE; COMPRESO LE FOTOGRAFIE FATTE DALLA SCIENTIFICA,LETTERE SCRITTE IN MODO STRANO E CON DEI NUMERI RIPETUTI SE NON RICORDO MALE DELLA FORD INGLESE,LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL'ACQUISTO IN CONTANTI PRECISO CON UN ASSEGNO A COPERTURA GARANTITA DI POSTE ITALIANE INTESTATO AL CONCESSIONARIO FORD, NON TRASFERIBILE. .SUCCESSIVAMENTE GLI STESSI CARABINIERI DEL MOLISE COMANDATI DAL TENENTE COLONNELLO ANTONIO RENZETTI RUBARONO LA FORD E NON L'HANNO MAI PIU' VOLUTA RESTITUIRE.PRECISO CHE MIO PADRE MARINGOLA ALFREDO NATO A NAPOLI IL 15/1/1920 PROPRIETARIO DELL'AUTO IN QUESTIONE ERA UN'AGENTE DEI SERVIZI DI SICUREZZA ITALIANI ,ERA CONOSCIUTO ANCHE ALL'ESTERO,DURANTE LA 2° GUERRA MONDIALE AVEVA PARTECIPATO ANCHE A DEGLI ACCORDI PER IL CESSATE IL FUOCO.PER ESSERE PIU' CHIARO ANDAVA LUI AVANTI SEGUITO DAGLI UFFICIALI.A MIO AVVISO LA MAGISTRATURA ITALIANA DOVEVA SEQUESTRARE LA MACCHINA E FARLA SMONTARE PEZZO PER PEZZO DA PERSONALE MILITARE SPECIALIZZATO.IL CHE NON FU' FATTO.COME HO SCRITTO NELLE NOTE PRECEDENTI LA RESPONSABILITA' E' DEL CONCESSIONARIO,PERO' C'E' UN PERO' IL NOSTRO LEGALE AVVOCATO GUIDO ZARONE SCRISSE ANCHE ALLA FORD ITALIA E NON ESCLUDEVA NEMMENO CHE DURANTE LE INDAGINI ESPLETATE DALLA GUARDIA DI FINANZA DI SESSA AURUNCA SU' DELEGA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE SI SAREBBE MESSO IN CONTATTO CON I TEDESCHI DELLA FORD,IN QUANTO QUASI TUTTE LE AUTO FORD DI QUEL PERIODO PRESENTAVANO ANOMALIE STRANE NASCOSTE E CERTAMENTE NON ERANO DIFETTI IMPUTABILI AL VENDITORE ITALIANO.
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