Monday, April 13, 2015

Posted on 24 novembre 2013*ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRIBUNALLE D’ISERNIA ITALIA *GIUDICI,AVVOCATI,PERSONALE GIUDIZIARIO POSTE ITALIANE ECC…*******

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************QUERELA INTERNAZIONALE**************
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SARA’ una coincidenza o una stranezza,le sorelle Galdieri residenti a Cassino dopo averci fittato una casa in un palazzo storico nel comune di San Vittore del Lazio Italia dopo appena 3 giorni che venimmo ad abitare alla CORTE DEI SANTI si spogliarono degli abiti diciamo puliti di brave signore, una di maestra e l’altra impiegata di poste italiane e indossarono quelle di  provinciali.Si presentarono presso la nostra abitazione di domenica esattamente verso le ore 11,20 in compagnia di un uomo a loro dire marito di una delle due, vollero entrare in casa,naturalmente tutti e tre erano ben forniti di droghe veicolate da gas ben nascoste sotto gli abiti e dopo averci caricato ben bene con queste droghe ci intimarono di andare via subito dalla CORTE DEI SANTI DEL LAZIO in quanto non eravamo probabilmente graditi al loro inquilino sovrastante, legato contrattualmente a loro dire  da oltre 20 anni.Alla nostra preghiera di soprassedere almeno temporaneamente in quanto venivamo dal Molise e avevamo lasciato un appartamento con un regolare contratto registrato all’ ufficio delle imposte d’ISERNIA fino al 2016,pero’ dovemmo scappare perche’ inseguiti dalla malavita locale a partire dal sindaco del comune di Fornelli,fino al proprietario della casa figli compresi.Le sorelle Galdieri quasi impietosite ci diedero di tempo fino al 15 maggio 2013 pena l’intervento della ambulanza e dei CARABINIERI,noi entrammo in questo storico appartamento il 17 di aprile 2013 all’ atto dell’ affitto le signore GALDIERI da Cassino Italia pretesero due mensilita’ in deposito e una in corrente per un contratto di anni 4 piu’ 4 in riferimento alla legge 431/ 98 e con la promessa di registrare il contratto in una decina di giorni massimo e di mandare urgentemente un imbianchino e operai per dei lavori d’improrogabile necessita.’Alla nostra domanda di chi si accollava le spese del trasloco ecc..e la restituzione delle mensilita’ che avevamo date in deposito cauzionale la Giovanna Galdieri rispose le spese e quali spese avete fatto…il denaro della cauzione e del mensile poi ve lo restituiremo.Di modo che eventualmente trovavamo un altra abitazione ci dovevamo di nuovo accollare cauzione e spese di trasloco.SARA’  una coincidenza o una stranezza il giorno 10/6/2013 vennero per davvero i carabinieri  con due auto,l’ambulanza con tre operatori sanitari,l’autobotte dei vigili del fuoco,piu’ un’altra auto dei vigili del fuoco una punto ROSSA con 8/9/uomini, piu’la polizia municipale piu’ un altro soggetto che medio’ l’affitto dell’appartamento storico alla CORTE DEI SANTI IN ITALIA,pero’a sentire il comandante della stazione dei carabinieri del paesetto adiacente, loro non erano venuti  per cacciarci di casa come avevano detto le sorelle Galdieri,ma su’ richiesta dei vigili del fuoco di FROSINONE ITALIA in quanto il prefetto di Frosinone si premuni’ di inviare i vigili del fuoco per una verifica dell’appartamento da noi richiesta via telefono e fax perche’ aveva capito che qualcosa di anomalo c’era nel palazzo storico di proprieta’ dei Galdieri, un potente impianto di gasazione. SARA’ una coincidenza o una stranezza,i vigili del fuoco entrarono in casa sfondando la porta unitamente ai carabinieri,credendoci morti,in realta’ aprimmo noi la porta d’ingresso del famoso appartamento storico sito alla CORTE DEI SANTI a San Vittore del Lazio,un anziano vigile del fuoco con il volto o nascosto o travisato da un  elmetto in ferro e seguito da altri vigili del fuoco senza chiedere neppure permesso volle perquisire tutta l’abitazione. I carabinieri in numero di 5 con le fondine aperte delle loro armi di ordinanza muniti di droghe cianuro e quant’ altro ci spinsero in degli angoli della casa e schierati a circolo ci impedivano di vedere cosa facevano in casa nostra. A un certo punto ci mancava il respiro e chiedemmo di uscire fuori al terrazzo, ma non ci fecero uscire,anzi con i loro corpi bloccarono la porta e il balcone. Qua’ entro’ in azione il vigile urbano con funzioni di polizia giudiziaria,con un foglio bianco in mano dopo averci caricato con questi veleni scriveva su’ questo foglio di carta che noi provenivamo da Pesche Isernia.*******Improvvisamente il comandante della stazione dei carabinieri del vicino paesetto diede l’ordine ai suoi subalterni di condurci non si sa’ dove,premesso che da circa due  ore perquisivano la nostra casa Motivo?? non dovevamo saperlo,avete un mandato di perquisizione?non dovevamo sapere niente ecc..A un certo punto mia sorella Anna disse che avevamo diritto di sapere cosa stava accadendo nella nostra abitazione,e cosa avevamo fatto per subire una aggressione in casa di quella portata  (circa 12 uomini in casa) allora il famoso comandante ci disse che durante l’ispezione da noi richiesta via fax ai vigili del fuoco e con l’esibizione della fotocopia del fax,il funzionario dei vigili del fuoco di Frosinone o di Cassino aveva notato delle radio spente poggiate su degli scatoli ancora pieni del trasloco collegate a delle antennine in acciaio di circa un metro che alla loro accensione e prove effettuate da costoro a loro dire presso la nostra abitazione, era possibile collegarsi con la centrale dei vigili del fuoco di Frosinone e con la stazione dei carabinieri di Cassino.E per tale detenzione di queste radio (RIPETO SPENTE) ci caricarono di forza trascinandoci per le scale in ciabatte e a mo’ di DELINQUENTI in una alfa romeo 156 dei carabinieri che a tutt’oggi non sappiamo da dove provenivano e ci condussero nella stazione del paesetto vicino.In pratica SARA’ una coincidenza o una stranezza,ma ci stavano *AMMAZZANDO*  l’ambulanza che seguiva l’alfa romeo dei carabinieri e noi seduti sul sedile posteriore.E’ inutile dire che il comandante dei CC.era vestito con un jeans e un giubbino,non esibi’ alcun documento di riconoscimento quando gli chiedemmo chi era ecc…Nella stazione ci fecero sedere all’ ingresso in una specie di sala di attesa misero in funzione un marchingegno che erogava qualcosa e iniziarono a interrogarci a nostra insaputa,mentre erano collegati via telefono con altri soggetti; alla fine verso le ore 21 ci riaccompagnarono a casa, dalle ore 15,30 circa che si presentarono presso la nostra casa,tutti storditi ,incapaci di muoverci,con lo stomaco nauseato incapaci di cenare e senza forze e mia sorella Anna con gli occhiali rotti.Nei giorni di sabato 15 e domenica 16 giugno alla CORTE dei SANTI presso la nostra abitazione vi fu’ un via vai di carabinieri che a forza volevano essere aperti la porta d’ingresso della nostra abitazione a loro dire per delle notifiche.Noi ci rifiutammo di aprire.Ai primi di Luglio 2013  torno’ il comandante dei carabinieri del paesetto accanto busso’ il citofono sempre munito delle famose droghe e mi volle notificare un atto della procura della repubblica presso il tribunale penale di Cassino a firma del sostituto ARIANNA ARMANINI, rigorosamente sottolineato nel verbale che lo scrivente non era residente alla *CORTE DEI SANTI IN SAN VITTORE DEL LAZIO MA BENSI’ DOMICILIATO E RESIDENTE A FORNELLI MOLISE ITALIA NONOSTANTE ERA STATO REGOLARMENTE EFFETTUATO IL CAMBIO DI RESIDENZA AL COMUNE DI SAN VITTORE DEL LAZIO ITALIA*stranamente era la solita fotocopia  ILLEGALE con dei graffi in fotocopia a mo’ di firma,a forma di cerchio della ARMANINI la quale parla di una perquisizione effettuata presso la nostra abitazione alla CORTE DEI SANTI IN SAN VITTORE DEL LAZIO sempre in Italia dalla polizia giudiziaria e costoro avevano ravvisato il reato di cui al art.617 del c.p.p in piu’ ricorrevano i presupposti di altri reati di cui agli articoli del codice penale 253,259,354,356 e 113,piu’ il decreto di convalida di sequestro probatorio piu’ una probabile confisca delle nostre radio piu’ alimentatore il quale veniva usato in casa anche per ricaricare telefonini,piu’ tutto il materiale che costoro presero in male modo in casa nostra ecc…SARA’ una coincidenza o una stranezza leggendo internet questa  signora *******ARMANINI SI ERA OCCUPATA ANCHE DEI DUE CARABINIERI UCCISI IN UNA CASERMA IN CAMPANIA SEMBRA A MIGLIANO MONTELUNGO.:  *******E’ QUESTO FU’ IL REGALO DEL PREFETTO DI FROSINONE ITALIA******* Sempre il comandante dei carabinieri del paesetto vicino, ai primi di maggio 2013 si rifiuto’ di accettare una denuncia querela contro le sorelle Galdieri per truffa; e il loro inquilino Bianchi, per violenza e continuata gasazione minacce ecc..e tutti i reati che l’autorita’ giudiziaria avrebbe ravvisato,lo stessa cosa fecero i carabinieri della stazione di Cassino.*Tornando alle sorelle GALDIERI ebbero la brillante idea di presentare a fine maggio 2013 un ricorso di sfratto per morosita’ presso la sezione procedimenti speciali SOMMARI del tribunale civile di Cassino sempre in Italia nei confronti del sottoscritto, attraverso il loro avvocato Elio Raviele,un vero principe del foro di Cassino,senza alcun problema il principe fisso’egli stesso la data del 5 luglio 2013 per la prima udienza,la notifica la fece fare con due raccomandate di poste italiane con lo stesso numero di RG. A suo dire a norma dell’art.140 doppio.Affermando che lo scrivente si era rifiutato di firmare il contratto di locazione e tanto era la precisione dello loro assistite a pagare le imposte,verso fine Aprile 2013 si erano premunite di registrare il contratto di locazione presso l’ufficio delle imposte di Cassino con una denuncia verbale,come la registrazione di un contratto di locazione fosse la spesa che si fa’ dal salumiere.Il principe del foro di Cassino patrocinante in cassazione avv. Elio Raviele si era dimenticato che le loro assistite avevano percepito dal sottoscritto 3 mensilita’ anticipate a partire dal 15 aprile 2013 e dopo 3 giorni che eravamo venuti ad abitare nella presunta casa di proprieta’ delle sorelle Galdieri erano venute a cacciarci da casa senza alcun motivo e con modi guappeschi.Quindi 15 aprile 15 maggio,15 maggio 15 giugno 15 giugno 15 luglio,e senza calcolare i 20 giorni di tolleranza previsti per legge: 392/1978 e 431/1998, dalla data fissata per il pagamento della pigione.Quindi il giorno 5 luglio 2013 le loro assistite erano abbondantemente coperte. SARA’ una coincidenza o una stranezza che la legge 392/1978 sulle abitazioni l’inquilino si puo’ recare da solo dal giudice (senza avvocato) a spiegare i fatti della controversia.Quindi visto che la legge me lo consentiva il giorno 5 luglio del 2013 mi recai presso il tribunale di Cassino a esporre i fatti al giudice accompagnato da mia sorella ANNA,non fu’ facile capire chi era il giudicante e in quale aula giudiziaria si teneva la famosa udienza di sfratto per morosita’,visto che il principe del foro nella notifica doppia non aveva inviato il ricorso introduttivo, non lo aveva nemmeno firmato in quanto il mittente era il tribunale di Cassino c’era solo la firma di una specie di ufficiale giudiziario a nome Giovanna Romanelli sia nella prima raccomandata che la seconda il numero di RG era lo stesso.   Ricordo benissimo che all’atto della consegna il postino disse: queste raccomandate ve le ha mandate un avvocato di Cassino;di cosa si tratta? leggete voi che sapete tutto! SARA’ una coincidenza o una stranezza il postino conosceva il mittente anonimo.E cosi’ riuscii a trovare il giudicante il quale in primis mi diede di tempo fino al 18 ottobre per pagare una mensilita’ ed eventuali che si accodavano.Ricordo benissimo che l’avvocato Elio Raviele da vero principe del foro di Cassino non era solo ma accompagnato con molta discrezione da una sfilza di colleghi tutti muniti di sostanze chimico tossiche inducenti e indaganti che iniziarono a spruzzare in continuazione nei nostri riguardi nell’ aula di giustizia di un tribunale della repubblica italiana,ricordo agli amici lettori che mi seguono su’ questo blog l’oggetto del contentere era un affitto casa in un paesino al confine del Lazio con la Campania e che quasi sicuramente la casa non ha i requisiti di abitabilita’ fittata a norma di legge con le tre mensilita’ anticipate piu’ una regalia ai due mediatori di 200 euro,400 mila lire del vecchio conio.Sottolineo cio’ perche’ questi volevano far sembrare qualcosa di truffaldino perpetrato ai danni delle sorelle GALDIERI da Cassino sempre in Italia.Il giudicante in primis fu’ informato dal sottoscritto che presso il catasto l’abitazione a noi data in locazione non risultava di proprieta’ della Giovanna Galdieri,quindi una probabile causa per non registrare il contratto di locazione.Inoltre il principe del foro di Cassino avv.Raviele con le sostanze inducenti che spruzzava anche contro il giudice voleva far credere che la fotocopia di un versamento di circa 105 euro effettuato presso l’ufficio delle entrate di Cassino e inserito come prova nel ricorso; era un contratto di locazione.A dire la verita’ sembrava un foto-montaggio.Il giudice si rese conto di tutta la squallida vicenda e ci invito’ a presentare una denuncia penale nei confronti delle sorelle GALDIERI.E su indicazione del giudice presentammo una denuncia querela presso il comando della guardia di finanza di Cassino.Dopo alcuni giorni fummo anche sentiti e siamo in attesa delle decisioni del giudice penale.SARA’ una coincidenza o una stranezza da quando la squallida vicenda e’ passata al vaglio della magistratura sono iniziate le minacce,rotture dei vetri dei balconi con lanci di grossi sassi,lancio di bottiglie nel terrazzo esplosione di grossi petardi in casa e sul terrazzo,sfascio e rottura di gomme della mia auto,interruzione della linea pubblica d’internet,spesso blocco anche della nostra chiavetta Tim, ecc…. Tornando ai carabinieri o presunti tali a tutt’oggi non riusciamo a capire da chi hanno ricevuto ordini di comportarsi in modo cosi’ anticostituzionale e violento nei riguardi dei cittadini italiani.Poniamo all’attenzione agli amici lettori del blog il nostro caso.Se siamo ancora vivi veramente possiamo dire per grazia ricevuta.NONOSTANTE LE NOSTRE DENUNCE OVUNQUE,QUESTI CONTINUANO INDISTURBATI AD OPERARE NELLE PIU’ PERFETTA E TOTALE ILLEGALITA’.DA BELLAVISTA PORTICI NAPOLI (PARCO MATILDE)DOVE ABBIAMO RISIEDUTO PER OLTRE 22 ANNI CI TRASFERIMMO A TEANO PROVINCIA DI CASERTA ITALIA,in quanto a causa delle scosse telluriche che si ripetevano quotidianamente anche di forte intensita’di carattere ondulatorio, a dire degli esperti era in atto una ripresa dell’ attivita’ vulcanica del VESUVIO, avevamo nostra madre allettata a seguito di una artrosi degenerata,ma in realta’nel 1994 un giorno dopo le solite soluzioni di sostanze veicolate da gas che venivano fatte inalare alla popolazione si paralizzo’ una gamba e dopo sempre a dire degli esperti ebbe la stenosi del canale lombare.Quindi pensando di dover scappare da un momento all’ altro decidemmo di allontanarci da BELLAVISTA.Trovammo l’abitazione attraverso l’agenzia immobiliare di TEANO Tecnocasa,un appartamentino di circa 4 vani 120 metri quadrati di proprieta’ di una certa RAGOSTA ANTONIETTA con la stipula di un contratto di locazione di anni 4+4 a norma della legge 431/98.Il palazzo era composto di due appartamenti,piu’un altra piccola abitazione al piano terra dove abitava la proprietaria RAGOSTA ANTONIETTA,al piano terra abitava la sorella RAGOSTA LUCIA col compagno ANTUONO VINCENZO e al primo piano abitavamo noi.Stranamente prima del rinnovo del contratto per altri 4 anni come previsto per legge le sorelle RAGOSTA preferirono adire alla via giudiziaria per cacciarci di casa, non con una procedura legale ma attraverso un tribunale parallelo e truffaldino. Ricorso poco chiaro impasticciato da un certo avvocato Balbo Ciro da Teano a suo dire uno dei soci proprietari del tribunale di SANTA MARIA CAPUA VETERE,nonostante cio’ non avevano alcuna sentenza.Chiamiamola cacciata di casa a mezzo due valanzini di carabinieri in servizio presso la stazione dei CC.di Teano MARETTA e GRECO con un diciamo ufficiale giudiziario a nome NICOLA MONTANO sempre muniti di droghe e armi d’ordinanza,costoro addirittura ci minacciarono di ammanettarci se non uscivamo di casa nonostante papa era ottantaseinne invalido al cento per cento con accompagnamento in quanto aveva solo un residuo visivo su’ un occhio,e l’altro spento.Per gli amici stranieri che mi seguono su’ my blog per sfrattare una famiglia di casa con la forza pubblica in ITALIA occorre una sentenza ESECUTIVA, molto spesso la forza pubblica non viene concessa,aggiungo,giuridicamente i beni mobili dell’inquilino e il bene immobile del proprietario si equivalgono,quindi per nessuna ragione il propietario puo’ trattenere o sottrarre i beni dell’inquilino ,ribadisco, molto spesso i beni mobili di proprieta’dell’inquilino hanno un valore comerciale superiore al bene immobile del proprietario. LE RAGOSTA DA TEANO ITALIA NON AVEVANO NE’ LA SENTENZA ESECUTIVA E NEPPURE LA SENTENZA; IN QUANTO L’UDIENZA ERA STATA FISSATA PER IL 22 SETTEMBRE 2006 DAL PRESUNTO GIUDICE DEL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE MARINELLA POLITELLA IN SOSTITUZIONE DEL GIUDICE CARAMICO. CI VENNERO A CACCIARE DI CASA IL 12 SETTEMBRE 2006,poi occorre una richiesta scritta del ufficiale giudiziario o del tribunale per avere la forza pubblica.Cosa mai avvenuta nel nostro caso in quanto non esiste alcuna relazione di servizio in merito all’intervento dei CARABINIERI DELLA STAZIONE DI TEANO,solo per conoscenza le RAGOSTA con i loro amici dalle ore 6,30 del mattino del giorno della cacciata di casa iniziarono a martellare e fare rumori vari sotto alle nostre finestre e spruzzavano droghe *******   Sara’una coincidenza o una stranezza,tra amministratori pubblici di TEANO ITALIA e personaggi mascherati il sottoscritto ci ha rimesso tutti i beni mobili che aveva,BISOGNA FARE CHIAREZZA SUL SINDACO DI TEANO RAFFAELE PICIERNO E TUTTO IL CONSIGLIO COMUNALE,IO E PAPA’ ALFREDO NON ERAVAMO GRADITI,SONO LORO CHE SI SONO IMPOSSESSATI DELLA COSA PUBBLICA,inoltre chi ha avuto un ruolo rilevante nella sottrazione di tutti i nostri beni e’ una certa GIOVANNA ZARONE a loro dire giudice civile e penale del tribunale d’ISERNIA ITALIA e da qualche parte ho visto anche il nome del fratello MAURIZIO ZARONE come giudice di pace sempre da TEANO segnalatomi da una specie di carabiniere in servizio presso il provinciale d’Isernia di nome MARCO DI FILIPPO,il cui fratello fa’ il segretario con un grandissimo personaggio della magistratura italiana PAOLO ALBANO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA D’ISERNIA, precedentemente era segretario del ex

procuratore ANTONIO LA VENUTA,il presidente e’ F.FERDINANDI,SARA’ una coincidenza o una stranezza,le carte giudiziarie false girano sempre in mano a costoro *ACCERTATO E DOCUMENTATO*******dopo la cacciata da Teano dai carabinieri Maretta e Greco solo con gli abititi da libera uscita, senza farci prendere neppure una dentiera,tutti i 120 mq.di casa a noi locata colma,zeppa di ogni ben di Dio,una stazione radio in fm mancante solo dei trasmettitori,oltre 10.000 euro di materiale elettronico acquistato per essere rivenduto,una fabbrica smontata di cui otto macchine industriali,una ventina di balle di merletto pregiato e persino un frigorifero grande colmo di scorte alimentari rimase in mano alle due RAGOSTA e al marito di una di loro, l’archittetto Vincenzo Antuono.Noi dopo aver chiesto aiuto al sindaco RAFFAELE PICIERNO e ad altri con esito negativo, rimanemmo per tre giorni a vivere in macchina sotto la stazione dei carabinieri di TEANO sempre in Italia, nonostante gli invalidi che avevo con me diciamo in affidamento. SARA’ una coincidenza o una stranezza,l’ordine era che nessuno ci doveva fittare una casa,e cosi’vagammo per 90 giorni a cercare casa,pagando fino a 90 euro per notte nei vari alberghi e pensioni di CASSINO,CASERTA,CAPUA, VENAFRO,POZZILLI ISERNIA, PIEDIMONTE SAN GERMANO NAPOLI ecc.. per il vitto ristoranti e tavole calde.Alla fine di novembre 2006 riuscimmo a trovare un’abitazione a Venafro, attraverso l’agenzia immobiliare di Venafro FRIMM di AURELIO D’ANGELO,il pagamento per la mediazione,il deposito cauzionale e la mensilita’ per il mese corrente avvenne con tre assegni della banca *Anton Veneta*.Dopo alcuni mesi inizio’ la solita storia tutta italiana della magistratura e dei chiamiamoli carabinieri tra “virgollette”con un falso sfratto intentato dall’avvocato CARMINE BIASIELLO nato a Cassino il 26/7/1959 e residente a Venafro in via Colonia Giulia n°282 difensore del proprietario della casa a noi data in locazione avvocato NICANDRO D’APPOLLONIO.Naturalmente la nostra denuncia penale per truffa e altri reati che l’autorita’ giudiziaria avrebbe ravvisato presentata dall’ allora comandante dei carabinieri Maresciallo maggiore MARIO NOTARO contro il proprietario della casa avvocato NICANDRO D’APPOLLONIO e di tutto il palazzo composto di 4 appartamenti,4 cantine 4 mansarde 2 box e 2 giardini avuti dal tribunale d’Isernia per 48 milioni di vecchie lire circa 25000 euro nell’anno 2005 con una sentenza di 1° grado non appellata.Rogante lo stesso tribunale d’Isernia a Nicandro D’Appollonio nato a Venafro 14/5/1955 e residente a Matrice Campobasso via scalo ferroviario, la banda della procura della repubblica presso il tribunale d’ISERNIA l’archivio’e con un pezzo di carta straccia priva di firma del giudicante F.FERDINANDI; 22 carabinieri provenienti da tutto il MOLISE ai primi di settembre 2007 oltre a cacciarci di casa fecero rubare tutti i nostri beni mobili ai due avvocati D’Appollonio Nicandro da Matrice Campobasso e Carmine Biasiello da Venafro.Sempre per gli amici stranieri che mi seguono su’ My BLOG la forza pubblica concessa per assistere l’ufficiale giudiziario serve solo a salvaguardare il pubblico ufficiale da una eventuale lite, non mandano piu’ di due uomini.(Si tratta di una causa civile). Intanto il 24 maggio mori’papa’ Alfredo improvvisamente, quasi sicuramente ucciso,denunciati i fatti al brigadiere NEVE della stazione di Venafro.Omicidio cause da accertare a nostro avviso uno dei responsabili fu’ il comandante della guardia forestale di Colli al Volturno ISERNIA un certo GIOVANNI MILANI.Ricordo benissimo il giorno prima del decesso di papa’23 maggio 2007 fummo ricevuti io,mia sorella ANNA e papa’ALFREDO che stava in perfetta salute dal comandante della stazione dei carabinieri di VENAFRO ERNESTO PALUMBO.Tantissime denunce furono sporte alla questura d’ISERNIA dei gravissimi fatti che accadevano in Molise ma nella vicenda e’ complicata anche una poliziotta di nome CAPOCCI MARGHERITA informatrice a loro dire del presidente del tribunale F.FERDINANDI, varie volte fu’ informato dei gravissimi fatti anche l’ex questore d’Isernia BIAGIO CIARAMELLA,purtroppo a costui non gli interessava niente*******                                              continua…..



E anche in Molise rimanemmo per strada,solo che eravamo rimasti in due io e mia sorella,naturalmente anche qua’ nessuno ci doveva fittare una casa,nonostante ci sono paesetti vuoti per il 40,50 per cento e la disponibilita’ abitativa e’ ottima.Cosi’ per circa 10 mesi vagammo per alberghi hotel pensioni,per il mangiare ristoranti e tavole calde.E’ inutile dire che in Italia la solidarieta,questi dei governi di sinistra e di destra che si sono succeduti in questi anni l’hanno fatta scomparire dalla faccia della terra, ritengo, anche se avevamo una disponibilita’ economica a comprare due camere sicuramente nessuno c’e’ le avrebbe vendute,se a qualcuno viene data una mano deve essere per forza un loro affiliato,un ruolo rilevante anche dalla cacciata da VENAFRO lo ebbe il sindaco facente funzioni un certo NICANDRO COTUGNO DI FORZA ITALIA e tutto il consiglio comnunale.Fecero scendere in campo contro di noi un altro esponente del comune un certo Giampietri Giovanni molto ben vestito da sottotenente dei vigili urbani o meglio a loro dire della polizia municipale di VENAFRO con la sua banda di ex guardia macchine vigilini e vigilesse.Il facente funzioni a sindaco COTUGNO fu’ anche contattato dal prefetto d’Isernia per vedere se ci faceva trovare almeno due camere in fitto,ma non fu’mai disponibile,anche perche’ probabilmente fa parte proprio della banda dei mariuoli di palazzi interi.Suo zio Vincenzo Cotugno fu’ rimosso da sindaco di Venafro per i soliti reati commessi dai pubblici amministratori.Comunque girando per i paesi in cerca di casa; qualcuno ci disse che ci potevamo rivolgere alla Caritas d’Isernia e Venafro per un aiuto.Noi cosi’ facemmo,andammo a VENAFRO in quanto il direttore don Salvatore Rinaldi venne a benedire la salma di papa’ Alfredo accompagnato dal sottotenente dei vigili urbani di Venafro Giampietri Giovanni.Don Salvatore Rinaldi si ricordo’ di noi e ci promise che si sarebbe interessato a farci trovare una abitazione.Dopo qualche mese delle nostre frquenti visite alla Caritas don Salvatore ci fece mettere in contatto con un grandissimo proprietario terriero e d’immobili un certo ALBERTO D’AMICO.Contattammo il D’Amico e questi ci disse che aveva disponibilita’ abitativa per noi a PESCHE Isernia,pero’ non piu’ di due stanze e due bagni .Affittammo questo appartamentino alla periferia di Pesche in un complesso immobiliare di molti fabbricati. sempre con un contratto di locazione di anni 4+4 e regolarmente registrato all’ufficio delle imposte d’Isernia. SARA’ una coincidenza o una stranezza,dopo un breve periodo che abitavamo a Pesche iniziammo a capire bene dove eravamo finiti io e mia sorella Anna il D’AMICO ALBERTO un uomo di 74,75 anni era sicuramente il referente di una grande organizzazione criminale,trattava grandi partite di droga che gli veniva consegnata da corrieri dal nord Italia, camuffata in mezzo ai mobili in quanto anche D’AMICO ALBERTO era un grande commerciante di mobili insieme ai figli,oltre ad avere intestato centinaia d’immobili, non e’ escluso che potrebbero esserci anche esponenti della chiesa cattolica italiana nell’organizzazione.Nelle case di sua proprieta’ oltre alle prostitute Romene vi abitavano vari magnaccia romeni e non e’ da escludere molti di loro erano spie inviate dal governo *Romeno*a controllarci.Il D’Amico dai primi giorni che entrammo in casa con le doppie chiavi entrava in casa e ci rubava,inoltre c’era un via vai di strani soggetti ed alcune prostitute esercitavano anche nelle case di sua proprieta’.La questura d’Isernia fu’ informata varie volte e nei due anni e passa che siamo stati ad abitare la’, vi furono anche dei controlli notturni effettuati sia dalla squadra mobile che dalle volanti.Ma,il D’Amico era molto noto alla questura in quanto aveva fittato appartamentini arredati a vari poliziotti e uomini delle forze dell’ordine molisani.La sua segretaria era la moglie tanto per non cambiare del carabiniere Franco de Pasquale in forza alla stazione di Venafro.A un certo punto decidemmo di andare via di la’ a causa dei soggetti stranieri che il D’Amico andava raccogliendo qua’ e la’ROMENI,BULGARI,RUSSI INDIANI,GANESI,NORD AFRICANI ECC..TUTTI pronti ad aggredirci 24ore su’ 24 con sostanze tossiche e droghe.Varie volte ho chiesto se questi avevano permessi di soggiorno e quant’altro per risiedere in Italia,mi rispondevano sempre in modo evasivo.UNA COSA L’AFFERMO CON CERTEZZA OLTRE A DELINQUERE TUTTI I SOGGETTI STRANIERI CHE ABITAVANO DAL D’AMICO ALBERTO,VI ERA UN RICAMBIO STRETTO DI UOMINI E DONNE PROVENIENTI DALLA ROMANIA ED ALTRE NAZIONI DEL EST EUROPA.SPESSO DI NOTTE SI UDIVANO GRIDA DI DONNE CHE VOLEVANO ESSERE AIUTATE E NON E’ ESCLUSO QUALCHE TORTURA.Anche a Pesche oltre ai furti in casa, molti oggetti nostri e piante di valore il D’Amico non c’e’li volle far prendere piu’gli rimanemmo anche circa un mese di pigione e scappammo altrimenti c’era il rischio di rimetterci la pelle con quei  guappi dell’est EUROPA.NON E’ ESCLUSO CHE IL PIANINO PER FAR RUBARE LE NOSTRE DUE AUTO DAL BOX PRIVATO DAI CARABINIERI D’ISERNIA LO FECE PROPRIO D’AMICO ALBERTO**************Girando per i paesi riuscimmo a trovare una casa indipendente su’ due livelli che si locava, una volta individuati i proprietari la fittammo con un regolare contratto registrato all’ufficio delle imposte d’ISERNIA di anni 4+4 a partire dal 1/11/2010 ,la trattativa avvenne col figlio della proprietaria PIZZI FILOMENA un certo COSIMO,il paese era Miranda sempre in MOLISE.Questa volta il persecutore era il proprietario della casa a fianco un certo macellaio di nome APOLLONIO DOMENICO varie volte denunciato anche presso il comando dei carabinieri di AGNONE MOLISE, titolare di una accorsata macelleria nei pressi del tribunale d’Isernia molto ricco a sentire i concittadini di Miranda proprietario di quasi tutto il paese insieme ai suoi fratelli, probabilmente anche uno 007 e sicuramente amico di tutta la banda di delinquenti annidata proprio nel tribunale d’Isernia,ed amico personale dell’emerito uomo di legge PAOLO ALBANO.E’ inutile dire che da subito lui e i figli iniziarono a bombardarci di sostanze chimico tossiche, a darci fastidio unitamente a una loro parente spazzina che abitava difronte.Varie volte abbiamo subito dei furti in casa,sicuramente avevano anche loro le copie delle chiavi d’ingresso ed erano specializzati a cercare documenti,si rubarono anche un centinaio di ricevute postali e cartoline di avvisi di ritorno delle raccomandate da noi spedite.Non e’ escluso che la visita e la perquisizione della polizia postale d’Isernia fu’organizzata da costui e soggetti del tribunale d’ISERNIA.Per chi non lo sapesse venne l’ispettore ALONZO con altri sei uomini sempre muniti di sostanze chimico tossiche indaganti ed inducenti a loro dire poliziotti postali a vedere la bomba atomica che avevamo in casa,cioe’ le nostre radio che davano fastidio all’ APOLLONIO,perche’ costoro erano muniti di apparecchi che bloccano le comunicazioni dei telefonini cellulari e di miscrospie che trasmettevano e ricevevano anche sulla banda dell’aviazione militare 121,5,MHZ e altre frequenze,le radio gli davano fastidio.   Su’questo episodio accorre fare la massima chiarezza anche’ perche’ da Teano varie volte mi sono recato a Isernia presso la polizia postale per servizio riservato e costroro non ci diedero alcun verbale della forza impiegata 7 uomini diciamo per un controllo, abbiamo una moltitudine di carte giudiziarie false accozzagliate da PAOLO ALBANO e i presunti giudici di pace d’Isernia ricevute al prezzo di circa 8,50 euro di marche per diritti di cancelleria dal cancelliere EVANGELISTA impiegato presso gli uffici dei diciamo giudici di pace d’Isernia.*IN PRATICA IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA D’ISERNIA *PAOLO ALBANO* CON I SUOI TRE SOSTITUTI MATTEI, SCIOLI E GAETA ;DAL FURTO DI TUTTI I NOSTRI BENI MOBILI HANNO TENTATO DI COINVOLGERMI IN SQUALLIDISSIME STORIE GIUDIZIARIE DI CARATTERE PENALE CON REATI INVENTATI DI SANA PIANTA CONSERVANDO PER LORO VARI ATTI GIUDIZIARI FALSI *RIBADISCO* FALSI >ILLEGGITTIMI< CON ALTRETTANTE NOTIFICHE FALSE ATTRAVERSO POSTE ITALIANE O A MEZZO CARABINIERI,PENSO CHE IN TANTI ANNI DI ONESTA CARRIERA PAOLO ALBANO HA IMPARATO CHE PER INCRIMINARE UN CITTDINO OCCORRE CHE QUESTI ABBIA COMMESSO UN REATO,AMMESSO E NON CONCESSO OCCORRE UN INTERROGATORIO IN PRESENZA DI UN AVVOCATO DI FIDUCIA DEL PROBABILE REO,OCCORRONO ATTI GIUDIZIARI CON LA FIRMA CHIARA E PER ESTESO IN ORIGINALE E NON FOTOCOPIE DI FOTOCOPI ECC… COL SIG.RE PAOLO ALBANO SIAMO ARRIVATI ALLE ESTORSIONI A MEZZO ATTI GIUDIZIARI *FALSI*E SI E’ PERMESSO IL LUSSO DI INVIARE LETTERE RACCOMANDATE A MEZZO POSTE ITALIANE ALLO SCRIVENTE CON LA DATA DI NASCITA SULLA BUSTA DI MODO CHE TUTTI POTEVANO INDIVIDUARE BENE CHI ERA IL DESTINATARIO, ANCHE QUANDO ERA SOSTITUTO PROCURATORE ALLA PROCURA PRESSO IL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE diede ordine di  non farci salire piu’ in tribunale e procura.Decine di denunce presentate da noi,dalla guardia di finanza e dai carabinieri alla segreteria dell’allora procuratore DEL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE MAFFEI VENIVANO NASCOSTE.E anche da procuratore della repubblica d’ISERNIA ha nascosto decine di denunce.RITENGO CHE CHI DI DOVERE PRENDA IN CONSIDERAZIONE IL COMPORTAMENTO ANTICOSTITUZIONALE DEL PROCURATORE PAOLO ALBANO NEI RIGUARDI DI UN COMPONENTE DELL’ESERCITO ITALIANO,NON A CASO LESSI SU’DEI GIORNALI CHE ERA COMPLICATO NELLA P3.* Dopo circa 18 mesi dovemmo abbandonare la casa a seguito delle minacce di COSIMO figlio della Pizzi Filomena parenti e affini,ricordo che ci facevano chiamare sul telefonino da un vero guappo a nome INTINO,misero in mezzo anche un certo avvocato *BELLANO* DELLA DELINQUENZA ORGANIZZATA DEL TRIBUNALE D’ISERNIA SEMPRE IN ITALIA.SARA’ una coincidenza o una stranezza, durante il trasferimento a Fornelli i PIZZI cambiarono la serratura della porta d’ingresso e s’impossessarono di una lavatrice,una scrivania una libreria pali per antenne,una decina di piante tra cui delle decennali camelie,e altri oggetti.E adesso copio la storia dell’altro proprietario.

PANNONI MOBILI *FORNELLI MOLISE ITALIA                                                                                                                                   Un giorno decidemmo di andare via dalla nostra abitazione di Miranda provincia d’Isernia  in quanto i proprietari Pizzi Filomena il marito figli e nipoti ci minacciavano ripetutamente,ricordo bene dopo appena un mese dal  trasferimento da Pesche Isernia nella loro abitazione via Umberto 1° n° 22 Miranda il marito della Pizzi ci disse in male modo che dovevamo andar via,nonostante avevano incassato le pigioni in anticipo e stipulato il contratto di locazione e registrato per anni 4+4 col sottoscritto. Ci avevano affittato una casa non a norma che alle prime piogge ci pioveva dentro.Da parte di costoro inizio’ subito diciamo una specie di persecuzione e furti dalla casa in nostra assenza, in associazione con un loro parente molto facoltoso nostro vicino di casa a nome APOLLONIO DOMENICO,avevano le doppie chiavi d’ingresso.Girando per i paesetti del Molise c’imbattemmo in una locandina di affittasi appartamento col numero di telefono del proprietario,nel comune di FORNELLI,un astante vide che stavamo scrivendo il recapito telefonico, si avvicino’ e ci disse che conosceva il proprietario,e che l’appartamento era buono, lui aveva abitato in quella casa per oltre 10 anni.Chiedemmo al signore se il proprietario era una persona trattabile o meno,il signore ci rispose che era molto trattabile e anche molto commerciale in quanto era un grandissimo venditore di mobili,aveva palazzi solo per l’esposizione.*Cosi’ lo contattammo telefonicamente,ci disse di chiamarsi  PANNONI ANTONIO e visto che ci trovavamo in zona lui entro 10 minuti poteva venire dal bivio di Fornelli a farci vedere la casa,noi decidemmo di si e entro 10,12 minuti venne il PANNONI con le chiavi del suo appartamento e c’e’ lo fece visionare,visto che non eravamo della zona gli chiedemmo se si stava tranquilli,la risposta fu’ si,i vicini erano una donna vedova sola e al piano di sotto abitava un’altra brava persona con i figli,eravamo stati di suo gradimento e quindi la casa ce la dava in fitto con piacere.Ci fece vedere le porte interne dovevano ancora essere riverniciate,ci chiese se le volevamo di qualche colore a noi gradito oppure andavano bene in bianco,optammo per il bianco.Ci invito’ presso il suo mobilificio a firmare la proposta del contratto di locazione e in quella occasione gli versammo euro 500 di caparra,con la promessa del PANNONI che entro 10 giorni ci avrebbe consegnato la casa dopo aver fatto ultimare i lavori.Dopo alcuni giorni ci chiamo’ invitandoci a recarci da lui in quanto la casa era stata ultimata e dovevamo prendere i numeri dei contatori di LUCE,ACQUA E GAS e stipulare i contratti di fornitura.Ci recammo al mobilificio PANNONI A FORNELLI regolammo il resto del pagamento delle mensilita’ anticipate e quella in corrente, il PANNONI ANTONIO ci consegno’ le chiavi della abitazione a noi data in locazione,ci disse che la figlia LAURA PANNONI preparava il contratto per la registrazione in quanto era lei la proprietaria della casa a noi locata.Visto che apparentemente ANTONIO PANNONI SEMBRAVA UNA PERSONA TRATTABILE,gli dicemmo di aver bisogno di una cucina e due letti con i relativi materassi,se ci trattava sul prezzo non avevamo problemi ad acquistarla da lui in contaniti visto che vendeva a rate a mezzo societa’ finanziarie. Rispose che lui aveva capito bene con chi trattava altrimenti non ci avrebbe fittato la casa,ricordo ancora che ci disse che voleva guadagnare poco sulla vendita dei mobili visto il rapporto lungo di locazione con l’inquilino.Ci porto’ nei locali dove aveva le cucine in esposizione e in mezzo a tante ne scegliemmo una che a noi veniva circa 2200 euro scontatissima piu’ 400 euro i due lettini comprensivi di materassi a molle il tutto per 2500 euro come da contratto in fotografia*******La nostra storia

Arredamenti Pannoni nasce come laboratorio artiginale di falegnameria nel centro storico di Fornelli. Nel 1958, Antonio Pannoni, forte dell’esperienza di due generazioni nel costruire mobili, decide di trasformare il laboratorio in attività commerciale per poter accontentare una clientela sempre più ampia. A fine anni ’70, l’attività viene trasferita nel complesso commerciale al Bivio di Fornelli, dove ancora oggi ha sede lo show-room e Vincenzo Pannoni continua con passione e competenza il progetto del padre.

SARA’ UNA COINCIDENZA O UNA STRANEZZA*******************************************************Questa e’ lItalia di oggi*******



Informazioni ministero difesa 5/6/2012 Isernia Fornelli pericolo per la vita dei cittadini grandi organizzazioni mafiose operano

4 giugno 2012 alle ore 17.44





I servizi segreti militari italiani devono intervenire urgentemente in Molise.In allegato foto di denunce sporte ai carabinieri Di Colli al Volturno. Un giorno passando per Fornelli Isernia Italia vidi un affitttasi su un portone di un palazzo col seguente numero di telefono 0865 956118 chiesi ad alcuni astanti se era veritiero l’annuncio, risposero di si’, il proprietario era un loro conoscente e voleva fittare. Telefonai al proprietario a suo dire ANTONIO PANNONI si precipito’ a farci visionare la casa,fu’ di nostro gradimento,gli demmo la caparra con la promessa che entro 15 giorni ci avrebbe consegnato la casa in quanto occorreva ancora tinteggiare alcune porte e ultimare dei lavori al bagno.Quasi al 13° giorno ci telefono’ la moglie del PANNONI affermando di passare di la’ a completare il pagamento e prendere i numeri delle utenze di gas e luce per il contratto, cosi’ facemmo ci cosegno’ le chiavi, dal 16/12/2011 abitiamo in questa casa.Il 16 dicembre il PANNONI insieme all’ idraulico a nome Enzo stavano ancora riparando la caldaia del Gas, poi dovevano riparare il bagno.Alle ore 23 circa riuscirono a riparare la caldaia e andarono via, l’idraulico Enzo doveva ritornare a sistemare i servizi igienici.Poiche’ il PANNONI aveva un grosso negozio di mobili per essere riconoscenti x averci fittato la casa dopo aver visionato una cucina completa e dei letti decidemmo di acquistarli, in data 15/12/2011Pagammo anticipatamente con denaro contanti,per la la cosegna immediata.La consegna fu’ immediata,ma il PANNONI non ci consegno’ la merce visionata, bensi’ ci consegno’ mobili differenti con tavoli e sedie usate e di plastica.praticamente del valore di circa il 50-60% di quanto aveva incassato, non ci consegno’ neppure lo scontrino fiscale.Ai nostri reclami verbali, per la merce che non era quella pattuita dopo molte storie ci sostitui’ solo il tavolo con le sedie e in data 4/1/2012 ci diede gli scontrini fiscali intestati a Vincenzo Pannoni.I mobili da cucina si rilevarono talmente scadenti che a distanza di pochi giorni inizio’a sollevarsi lo strato superiore di alcuni cassetti,visto che la merce gode di 2 anni di garanzia in data 13/3/2012 a mezzo raccomandata n°11791471295-7 l’informai la ditta Pannoni dei vari difetti riscontrati a distanza da pochi giorni dall’acquisto,chiedendone la sostituzione.E’ inutile dire che il PANNONI ANTONIO non si e’ degnato nemmeno di rispondere,anzi un giorno recatoci presso il negozio di mobili in via Piemonte al bivio di Fornelli a portarci la pigione il Pannoni non solo non accetto’ la pigione ma ci caccio’ in malo modo facendo uso di sostanze chimico tossiche.Quindi la pigione gli viene inviata a mezzo vaglia postale.L’’idraulico non fo fece venire piu’ a riparare il bagno anche perche’ esiste in questa casa un potentissimo impianto di gasazione in comune con altri appartamenti tra cui Marianna Miglioli,Castaldi Michele,i nipoti del PANNONI al piano superiore ed altri,che 24 al di’ immettono sostanze tossiche e veleni veicolati da gas in casa nostra,facendoci star male,inoltre periodicamente alcuni soggetti con un auto citroen C4 targata CV666TR probabilmente parenti del Pannoni muniti di apparecchiature atte ad erogare sostanze velenose ci fanno star male alloggiano all’appartamento sovrastante,in qualunque stanza ci troviamo battono i tacchi e fanno dei rumori in testa con altri oggetti tipo biglie di ferro.Altri soggetti spesso ci chiudono la chiave d’arresto dell’acqua,altri ancora bussano il campanello  e  spruzzano veleni , altri muniti di doppie chiavi entrano nelle abitazioni e rubano,non e’ escluso che ANTONIO PANNONI E’ ENTRATO IN NOSTRA ASSENZA IN CASA COL DOPPIONE DELLE CHIAVI.Altri impiegati di un pub oltre a non far dormire i residenti con un impianto stereofonico tipo feste di piazza che trasmette la stessa musica per l’intera notte, volevano essere aperti la porta per fare chi sa’ che’,un altro venne a bussare la porta e ci minaccio di morte,altri danneggiano auto in sosta procurano gravi danni.Non e’ escluso che molti di loro potrebbero essere armatii,non e’ escluso che fanno summit mafiosi,c’e’ un diffuso spaccio di droghe,non e’ escluso che con le sostanze oltre ad indurre donne a prostituirsi le potrebbero tenere in stato di schiavitu’.Il mercoledi’ fanno una specie di mercato i venditori con sostanze tossiche iniziano dalle 7 del mattino a spruzzare sostanze tossiche anche ai residenti,ogni 15 minuti suonano le campane e gli addetti spruzzano sostanze veleni ecc..Fu informato il sindaco Tedeschi a mezzo raccomandata a mano,non si degno’ neppure di rispondere.INOLTRE IL SINDACO DI FORNELLI GIOVANNI TEDESCHI INSIEME CON CONSIGLIERI COMUNALI ASSESSORI IN ASSOCIAZIONE CON TRE FALSI VIGILI URBANI RUBARONO L’AUTO DI MIA SORELLA ANNA LANCIA YPSILON DI COLORE BIANCO BR 078 SM  A TUTT’OGGI NON HANNO MAI DATO SPIEGAZIONI.LA DENUNCIA  FU’ CONSEGNATA NELLE MANI DI MAR.MAGGIORE DE CUBELLIS COMANDANTE DELLA STAZIONE DEI CC.DI COLLI AL VOLTURNO E REGOLARMENTE CONSEGNATA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE D’ISERNIA.*GIOVANNI TEDESCHI SINDACO DI FORNELLI FU’ IMPLICATO IN ALCUNI PROCESSI PENAL PER I SOLITI REATI COMMESSI DAI PUBBLICI AMMINISTRATORI Il PRESIDENTE FU’ NIENTEPOPO’DIMENO F.FERDINANDI,L’AVVOCATO DIFENSORE FU’ NIETEPOPO’DIMENO CHIARA CAPOBIANCO EX VICE SINDACO DI VENAFRO.  IN PRATICA E’ IMPOSSIBILE VIVERE SI RISCHIA LA VITA 24 ore su 24 solo per stare chiusi in casa,con il benestare del prefetto della polizia e di tutti gli organi istituzionali.Un medico al piano sottostante a nome Cardines prescrive farmaci a quasi tutto il paese,i clienti  in fila dalle ore 7,30 del mattino iniziano a spruzzare sostanze tossiche all’indirizzo della nostra abitazione e ripetutamente con i telefonini iniziano a telefonare.I SERVIZI SEGRETI MILITARI ITALIANI DEVONO ACCERTARE PER QUALE MOTIVO L’AVVOCATO CHIARA CAPOBIANCO NATA A NAPOLI IL 25/6/1963 VIA DELLE MILIZIE 5 VENAFRO NOSTRO DIFENSORE  NON CI HA VOLUTO RESTITUIRE LE NOSTRE FIRME SUI MANDATI.INOLTRE BISOGNA ACCERTARE L’ONOREVOLE PROFESSORE AVVOCATO EUGENIO RICCIO NATO A VENAFRO IL14/8/1942 E RESIDENTE A VENAFRO CORSO CAMPANO 152 NOSTRO DIFENSORE DOPO ESSERSI PRESO EURO 700 PER ACCONTO SULLE SPESE  GIUDIZIARIE SI DIMISE IMPROVVISAMENTE SENZA ALCUN GIUSTIFICATO MOTIVO E FECE RUBARE TUTTI I NOSTRI BENI MOBILI D’INGENTE VALORE ECONOMICO E AFFETTIVO ALL’ AVVOCATO D’APPOLLONIO NICANDRO E CARMINE BIASIELLO AVVOCATO DIFENSORE DEL D’APPOLLONIO*******

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