Thursday, April 2, 2015

*PALERMO: MUOS, PROCURA DI CALTAGIRONE SEQUESTRA L'IMPIANTO SATELLITARE AMERICANO 1 aprile 2015*

*PALERMO: MUOS, PROCURA DI CALTAGIRONE SEQUESTRA L'IMPIANTO SATELLITARE AMERICANO1 aprile 2015
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La procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto*

satellitare Usa Muos, nella riserva di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Il provvedimento fa seguito alla decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei No-Muos contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto nella base americana. Il sequestro è stato disposto dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, per violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale, al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare. Il provvedimento è stato già notificato al comandante del contingente militare statunitense presente nella base di Sigonella. L’esecuzione è del nucleo di polizia giudiziaria della Polizia municipale della Procura di Caltagirone. “Anche la procura ci difende. E’ la notizia che aspettavamo, rende giustizia a chi ha lottato in questi anni per fermare il Muos, sono contento e anche i cittadini di Niscemi lo sono”, dice il sindaco di Niscemi, Franco La Rosa dopo il sequestro dell’impianto. “Abbiamo sempre riposto fiducia nella magistratura, un pò meno nella politica, a cui chiediamo di fare passi indietro, bloccare il Muos e trasferirlo in una zona senza abitanti. Al posto dell’impianto satellitare spero che venga realizzato un ecomuseo delle Scienze, che attragga turisti qui a Niscemi”. Poi riferendosi alla manifestazione nazionale il programma il 4 aprile a Niscemi, il sindaco dice: “Sarà una giornata di festa, passeggeremo nella Sughereta, respirando i profumi della natura”.Sulla realizzazione del Muos e sul pericolo per ambiente e salute degli abitanti della Sicilia sud-orientale da anni sono in corso polemiche, con posizioni assolutamente contrastanti. Da Sigonella l’ufficio stampa stazione aeronavale della marina Usa fa sapere di “prendere atto della decisione della Procura” ribadendo che “ogni nostra azione avviene nel pieno rispetto della normativa italiana” e “augurando una rapida risoluzione del contenzioso per garantire un efficace sistema di comunicazione finalizzato alla difesa”. I militari statunitensi ribadiscono “la piena disponibilità alle autorità e al territorio per qualunque chiarimento” e ricordano come “ripetuti studi effettuati dalle autorità sanitarie italiane competenti hanno dimostrato l’assenza di rischi ambientali e alla salute collegati a questa installazione”.(…)

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