SIG,LIBERO,LEI SCRIVE ECCO COME SUICIDANO I RISPARMIATORI,PER DOVERE DI CRONACA LA DEVO INFORMARE CHE HANNO SUICIDATO ANCHE PERSONE CON POCO DENARO SOLO PER RUBARSI I BENI MOBILI E PER RISPARMIARE LA PENSIONE,HANNO USATO PER QUESTI CRIMINI CARABINIERI E FALSI GIUDICI DEI TRIBUNALI DELLA REPUBBLICA,LA COSA CHE LEI NON PUO' SCRIVERE.....CHE A CAPO DI QUESTA ORGANIZZAZIONE O UNO DEI MASSIMI ESPONENTI E PRORIO QUEL SILVIO BERLUSCONI,CHE NONOSTANTE TUTTO LO FANNO APPARIRE ANCORA IN TELEVISIONE,ECCO CHE DEVE ESSERE CONDOTTO IN UNA BASE MILITARE E INTERROGATO,ANCHE COME UNO DEI MASSIMI RESPONSABILI DEI CRIMINI DI GUERRA AVVENUTI IN ITALIA DAL 1994 A TUTT'OGGI************************************************************************************************************************************************************************************************************************LA CONFESSIONE L'uomo che fregato il pensionato suicida:
L'uomo che fregato il pensionato:
"Ecco come funziona in banca"
Così "suicidano" i risparmiatori / Dati
Istituti colpevoli. Ma a che serve la Banca d’Italia? L'editoriale di Belpietro
La vedova del pensionato suicida: "Temo la contro denuncia della banca"
L'uomo che fregato il pensionato:
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La vedova del pensionato suicida: "Temo la contro denuncia della banca"
Racconta di aver proposto lui a Luigino di investire i suoi risparmi in obbligazioni subordinate: "Firmò il questionario che sottoponevamo a tutti, nel quale c'era scritto che il rischio era minimo per questo tipo di operazione". "Avevamo l'ordine di convincere più clienti possibili ad acquistare i prodotti della banca, settimanalmente eravamo obbligati a presentare dei report con dei budget che ogni filiale doveva raggiungere. L'ultimo della lista veniva richiamato pesantemente dal direttore". All'interno della banca "ci dicevano che era sull'orlo del fallimento, e che l'aumento di capitale serviva a salvarci e che se non ci fossimo dati da fare la banca avrebbe chiuso e noi saremmo stati licenziati".
Marcello conosceva "benissimo, sia lui che la moglie Lidia. Era uno dei clienti più diffidenti e convincerlo a fare proprio quel tipo di investimento non fu facile". Ma quando si rese conto che "l'emissione delle obbligazioni subordinate era troppo frequente da parte della banca Etruria" e "che era possibile un imminente fallimento" allora provò amettere "al riparo alcuni clienti, tra cui appunto Luigino". Quindi gli propose "di fare una gestione di fondo. Ricordo che dissi a Luigino: Non succederà mai niente alla banca, ma se dovesse in questo modo salvi i tuoi risparmi. Ma lui non volle farlo: il suo problema era che voleva un rendimento semestrale cosa che la gestione del fondo non gli garantiva. Accettarono solo una quarantina di clienti", "gli altri sono finiti come lui: hanno perso tutto". Poi scoppia a piangere: "Questa è la cosa che non mi perdonerò mai. Aver tradito chi credeva in me. E alla luce della tragedia accaduta al signor Luigino, so che non potrò mai trovare pace né perdonarmi".
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