Carabinieri anti-Trump: le Fiamme d’argento (a banda rossa?)
“Presidenza Trump, Europa a rischio” è questo il titolo contro il neoeletto presidente americano che campeggia sulla copertina di Fiamme d’argento, storica rivista dell’Associazione nazionale carabinieri.
Sfogliando la rivista dei carabinieri in congedo, a tingere di rosso le Fiamme d’argento arriva il paginone pubblicitario della banca disastrata – e poi salvata grazie alle tasche degli italiani – Monte dei Paschi di Siena. Subito dopo, ecco gli articoli che descrivono i pericoli derivanti dall’elezione del nuovo presidente americano: “Il ciclone Trump mette nei guai l’Europa”. Come mai l’Arma, dunque, si schiera con il coro tanto caro all’establishment? Difficile dirlo.
Le analisi fornite nella rivista e denunciate da La Verità, in fondo sembrano quelle che da qualche mese rimbalzano sui media principali. Gli elettori di Trump? Sono “bianchi di non alto livello culturale, patriottici, in maggioranza protestanti, legati alle tradizioni che vedono le “città” lontane da questi valori”. Ma c’è di più: la rivista dei carabinieri, infatti, arriva anche a descrivere quelli che hanno esultato per la vittoria di Trump: “populisti di destra, Orban, Marina Le Pen, AfD tedesca ed alcuni leader dei paesi esteuropei che non nascondono l’obbiettivo di distruggere il sistema, la globalizzazione e il liberismo”. Che siano stati proprio globalizzazione e liberismo a seminare guerre per il mondo – spianando un terreno fertile in cui ha attecchito il terrorismo fondamentalista, anche in Europa – a Fiamme d’argento poco importa.
Ancora una volta, la sinistra mondialista e no-global si unisce all’oligarchia finanziaria (leggi qui) che ha scatenato – e continua a sostenere – la guerra contro Trump. Non è un caso che l’autore di questa analisi sia il giornalista Angelo Sferrazza, definito da La Verità democristiano di ferro, ex dirigente Rai e vicepresidente dei partigiani cristiani. La sua analisi, poi, è stata rilanciata nel corsivo scritto da Giampiero Gramaglia – già corrispondente Ansa dagli Usa e ora collaboratore del Fatto Quotidiano – secondo cui il Trump-presidente non sarà diverso dal Trump-candidato conosciuto durante la campagna elettorale: “Linguaggio brutale, posizioni sessiste e razziste, anti immigrati e antimusulmani, pro armi e pro vita (cioè favorevoli alla cancellazione del diritto all’aborto)”.
Secondo Fiamme d’argento, dunque, un ciclone è in arrivo pronto a travolgere il Vecchio Continente: “Non si abbia paura di dirlo: il concetto stesso di democrazia è in pericolo”. Chissà se anche i vertici dell’Arma condivideranno la stessa visione apocalittica e anti-americana apparsa sulla rivista.